destionegiorno
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Salve a tutti, mi chiamo Vito Rizzuto, nato a Mazara del Vallo (TP) e vi abito tutt’ora. Mi piace il cinema, la musica... mi diletto di tanto in tanto a scrivere... ho iniziato poco più che adolescente per il bisogno di esternare un malessere interiore che porto dentro ancora oggi e qui, su ... (continua)
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Il palco dell’osceno
non chiude mai i sipari,
si tona senza freno
per cieli, terre e mari...
congenito è l’astruso
del... leggi...
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Vito Rizzuto
Le sue 195 poesie
Nel mentre un mio pensiero mette a punto
sovviene una molestia imbarazzante...
si manifesta un grattacapo aggiunto
spiacevole, sgradevole e seccante...
un malfunzionamento che sabota
e causa inconvenienti altalenanti
su d’una mente che risulta
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Prego, esprimendo con poche parole,
che si interrompa al presto la stoltezza...
quello che il cuore di tutti noi vuole...
con compassione e con amarezza
a mani giunte invoco e chiedo apporto,
per una distensione del contrasto,
con tutto quello che
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Cammino per tragitti impervi e ombrosi
restando privo d’ogni orientamento,
mi perdo fra i viottoli insidiosi
ma a farmi strada audace mi cimento
smarrito in fantomatiche contrade,
con determinatezza e saldi nervi
il cuore timoroso mi dissuade
ma
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Sopruso che non vede e non ascolta
assalta spudorato il difensore
che genera ferocia anche a sua volta
connaturando ignobile un orrore
nativo da un idiota divergenza
con vile, bruta e barbara violenza
si scontrano per vie non concilianti
fuori
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Affioro in mezzo ad un consorzio umano
dettato da condotte e prescrizioni,
col confidando mi si porga mano
rovisto tra costumi e tradizioni,
intento ad accodarmi a dei dettami
seguo le impronte dell’insegnamento
e pronto nel legarmi a dei
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A bordo del mio mezzo di trasporto
procedo a camminare fra la frotta,
ognuno alla ricerca del suo porto
diretto verso una propria rotta...
legati da primordi di sventura
ognuno per sua causa e percome...
assieme a folla di varia natura
percorro
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Non mi sovviene eloquio né loquela...
mi manca totalmente l’oratoria
come se decaduto fosse il senno...
neppure un detto o un motto mi trapela,
non
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Una reminiscenza del tuo amore
riecheggia dolce nella mia memoria,
mi fa sentire come un sognatore
che di rammenti tesse una sua storia,
la parte quella tenera e cortese
fa la consorte del mio ramingare,
senza superbia altera né pretese
ti porto
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Nasce fermento dentro la mia testa
come un presagio che fosco mi appare,
un irruzione che calca e calpesta...
appicca e brucia e poi va a divampare,
senza consenso lo fa con clamore
come un’offesa che reca un abuso...
uno scompiglio che emana
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Venendo preso preda da fermento
d’un impeto di tenerezza pura
sento il sapor d’ un dolce succulento
che mi perturba con rara natura,
la mia coscienza inizia ad olezzare
recando al cuore mio uno scompiglio
come un demonio ch’istiga ad
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Persuaso che da solo mi bastavo
girovagavo a zonzo sonnacchioso
senza badare a come vivacchiavo,
nel mio profondo essere ritroso,
malfermo su un malore che annegava
e dal sapore e dal futuro incerto
che dentro me si ampliava e dilagava...
non mi
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Resto spoglio in tua parvenza,
resto inerme alla tua vista
in totale riverenza.
L’armatura mia sprovvista
mi dissolve d’ogni scudo
svigorendo l’ossatura,
mi fai diventare nudo
privo d’ogni bardatura.
La tua effigie mi stramazza...
a coprirmi
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Annaspo tra straducole annebbiate
mancando di prestigio e di valore,
mancando di difese non più armate
senza un barlume di luce e chiarore,
umiliazione come un indumento
che cerca d’accasciarti in un fondale,
mi abbatto in rovinoso
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Noncuranti d’un rispetto
sotto effetto d’ egoismo,
con lo sprezzo dell’inetto...
irrisione e il suo cinismo
di una cupa derisione,
compassioni indifferenti,
scarsa considerazione
verso i vari meno abbienti...
cuori d’animo malvagio
stretti ad
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Stazionerò nel mondo
per tutta la giacenza...
fin quando moribondo,
fin quando avrò esistenza...
finché sarò
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Poesie
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